Storia di Bassano Romano
Paese collinare, Bassano Romano sorge tra i Monti Sabatini e i Monti Cimini. Le prime fonti storiche del paese risalgono al primo millennio d.C. quando la famiglia dei Sutrini edificò il primo castello tra il 1157 e il 1175. Ma, sulla base di una leggenda popolare Bassano Romano fu fondato da una coppia di giovani Etruschi, Velka e Tarkana, che dopo la loro unione decisero di trasferirsi qui dalla vicina Sutri, attratti dalla bellezza del posto.
Le origini etrusche del paese non sono documentate, anche se le ricognizioni nella zona hanno fatto emergere delle tombe e delle nicchie scavate nel tufo che sono però quasi completamente interrate da non permettere ulteriori valutazioni. Il centro storico di Bassano Romano mantiene ancora intatto lo stile medioevale.
La piazza principale, Piazza Umberto I, è circondata sul lato est da alcuni palazzetti settecenteschi, sul lato ovest dal palazzo Giustiniani Odescalchi, (all’interno affreschi del Domenichino e di Francesco Albani), a nord dalla Chiesa “Maria Santissima Assunta” ricostruita nel XVII secolo su una struttura romanica, mentre il lato sud è aperto sul verde dei boschi che circondano il paese. Percorrendo Via del Governo Vecchio si arriva ad una singolare piazzetta di forma triangolare, la “Pujarella”, dove si trova quel che resta di Palazzo Savelli e dei suoi elementi architettonici del 1600. In fondo a Via Maria Giustiniani si raggiunge la chiesa di San Filippo Neri, fatta costruire dal cardinale Benedetto Giustiniani nel 1635. A circa 1 km dal centro storico sorge la Chiesa seicentesca di San Gratiliano martire. Dello stesso periodo è la Chiesa di San Vincenzo, appartenente al Monastero dei Benedettini.
Mentre nella campagna bassanese si trovano due chiesette caratteristiche: Santa Maria dei Monti, sulla strada che conduce alla Faggeta, l’altra costruita in località S. Angelo. Ad ovest di Bassano, l’odierna Valle Nobile fu lo scenario nel 1159 dello scontro tra l’esercito di 15.000 soldati guidati da Federico Barbarossa e l’esercito Pontificio, che in questa occasione venne sconfitto. Successivamente dagli archivi storici risulta che nel 1363 un terzo del territorio venne affidato sotto la tutela di Francesca vedova di Giovanni I degli Anguillara signore di Capranica, imparentata con un ramo dei Savelli, nobile famiglia romana, che già possedeva gli altri due terzi del territorio, che nel 1482, a causa dell’estinzione del ramo maschile vennero affidati dal Pontefice alla famiglia degli Anguillara, fino al 22 novembre 1595 quando venderanno il feudo di Bassano a Giuseppe Giustiniani per la somma di 55.000 scudi.
Con la Famiglia Giustiniani il borgo fu oggetto di un’importante trasformazione urbanistica attraverso un vero e proprio piano regolatore. Il 22 luglio 1799 Bassano Romano fu occupata dall’esercito napoleonico, ma soltanto tre giorni dopo, grazie al sostegno di altri gruppi rifugiati a Ronciglione, i bassanesi riuscirono a far fuggire le truppe napoleoniche, che decisero di dirigersi verso Tolfa. Ma il 31 luglio novecento soldati francesi tornarono nel borgo per saccheggiare i granai, le case e le chiese ma anche questa volta vennero allontanati.
I Giustiniani manterranno il feudo di Bassano fino al 1854, data in cui verrà acquistato dalla famiglia Odescalchi. Nel 2003 il palazzo è passato allo Stato sotto la gestione della sovrintendenza, e nel 2014 al polo museale del Lazio sotto la Direzione Regionale dei musei del Lazio.
Ultimo aggiornamento
4 Gennaio 2021